Terranima

Green Roots Festival: suolo, persone e semi di rigenerazione

Badolato, Calabria – 12 e 13 giugno 2025

 
Cosa succede quando si riuniscono agricoltori, orticoltori, sognatori e persone d’azione da ogni angolo della Calabria?

Quando giovani e anziani, cittadini e abitanti delle campagne si siedono sotto lo stesso ulivo per imparare sulla vita del suolo e la magia dei microrganismi?

Succede qualcosa di potente. Qualcosa che somiglia a una rigenerazione—non solo dell’agricoltura, ma della comunità.

Questo è stato lo spirito del Green Roots Festival, un laboratorio di due giorni sull’agricoltura rigenerativa e la microbiologia del suolo, tenutosi nei terreni dell’associazione Terranima, sulle colline di Badolato.

L’evento è stato sostenuto dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea e organizzato in collaborazione con Slovak Eco Quality (SEQ).

 

Sin dall’inizio, l’energia era palpabile. I partecipanti sono arrivati curiosi, aperti, desiderosi di immergersi nei contenuti. Ogni giorno, oltre 30 persone da varie zone della Calabria (e non solo) si sono riunite per apprendere da Axel Torrejón, agroecologo cileno e consulente noto per il suo approccio pratico e coinvolgente.
E il gruppo? Un mix bellissimo. Agricoltori sessantenni accanto a studenti universitari; produttori locali di cibo che scambiano idee con orticoltori per passione e amanti della permacultura.
Non si parlava solo di microbi—ma di connessioni. Tra le persone, tra le generazioni, e tra gli esseri umani e il suolo.

Suolo, microbi… e qualcosa di più

Durante i due giorni, i partecipanti hanno esplorato i concetti chiave della salute del suolo, della nutrizione delle piante e della resilienza naturale.

Hanno imparato a preparare biofertilizzanti, coltivare microrganismi utili, e persino a catturare funghi e batteri nativi dall’ambiente locale, usando tecniche semplici e a basso costo.

Ma soprattutto, hanno imparato a osservare la natura.

Lo stile di insegnamento di Axel ha reso accessibile anche la microbiologia più complessa. Nonostante il caldo, il gruppo è rimasto totalmente coinvolto.

Risate, domande, intuizioni... momenti di “aha!” che si susseguivano. E quando si è passati alla pratica? Le mani si sono sporcate.

Si è impastato, osservato, costruito, condiviso. Alcuni hanno persino portato a casa le trappole di riso per vedere che forme di vita minuscole potevano raccogliere nel proprio terreno.

Rigenerare il suolo e la società

C’è qualcosa di speciale nel vedere degli sconosciuti trasformarsi in collaboratori. Nel vedere giovani fare domande con gli occhi che brillano, e agricoltori esperti annuire in silenziosa comprensione.

Quello che è emerso durante il festival è una vera e propria rigenerazione sociale—un promemoria che l’agricoltura non è solo cibo. È cultura, paesaggio, salute, identità. E quando le persone che si prendono cura di queste cose si incontrano, qualcosa comincia a cambiare.



Terranima vuole diventare un punto di riferimento per questo tipo di trasformazione—collegando persone con valori e visioni comuni, offrendo uno spazio dove far germogliare nuove idee.

Pranzi lenti, idee grandi

Le lunghe pause pranzo non erano solo cibo (anche se era squisito). Erano momenti di rete, riflessione e scambio.

Ci si sedeva all’ombra, si condividevano storie e si facevano progetti.

Qualcuno vuole collaborare.

Altri vogliono riportare Axel in Italia.

Tutti volevano continuare.

Il commento che abbiamo ricevuto più spesso? “Facciamolo più spesso!”

Un impegno collettivo

 

Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza gli incredibili volontari—Simone, Yamila e Veda—che hanno aiutato ad organizzare, accogliere, tradurre e sostenere ogni dettaglio dell’evento.

Un ringraziamento anche ai vicini e amici che hanno messo a disposizione spazi per il parcheggio, sedie e balle di paglia.

E sì, nessuna plastica è stata usata: ognuno aveva la propria tazza riutilizzabile, contrassegnata con una molletta per caffè e acqua.

Guardando al futuro

Il Green Roots Festival è stato solo l’inizio.

 

La risposta dei partecipanti è stata chiara: in Calabria c’è una vera fame di conoscenza pratica, ispirazione e comunità intorno alle pratiche rigenerative.

 

Stiamo già sognando la prossima edizione—magari in una stagione più fresca, e magari con più giorni per lasciare più spazio alla riflessione e alla partecipazione.

 

I semi sono stati piantati, e non vediamo l’ora di vedere cosa crescerà.

Un ringraziamento speciale al programma Erasmus+ dell’Unione Europea, ai nostri amici di Slovak Eco Quality (SEQ: Marco, Gabriela, Agnes e Kristina), e di BROZ.sk con Karolina e Mario, ad Axel Torrejón per la sua passione e chiarezza, a Chiara e Paola per l’aiuto con le traduzioni, e a tutti i partecipanti che sono venuti con il desiderio di imparare e condividere.

 

E naturalmente, un grazie di cuore ai volontari, senza i quali questo evento non avrebbe potuto avere luogo.

 

Continuiamo a coltivare, rigenerare, e radicarci in ciò che conta davvero.

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